venerdì 29 gennaio 2010

Partire...non è un po' morire

Scappare, andare nelle lande desolate del nord Europa, oppure da un'altra parte purché lontanissima.
Mollare tutto (non tutti, no) ma tutto: casa, lavoro, macchina
Prendere i miei tre piccoli fardelli, il mio compagno di viaggio e volare via per una meta lontana. Senza dire a nessuno dove vai e perché lo fai.
Mi piacerebbe tanto farlo. Ogni tanto. Ultimamente, spesso.
Peccato che non si possa. Che io non possa....
Invidio quelli che possono farlo perché non hanno freni esterni: hanno soldi, tempo e, se decidono, lo fanno.
La decisione e cambia tutto. Una nuova vita, da un'altra parte. Diversa...

WOW!!!!
Magari dopo due settimane sarei già di ritorno ma non ha importanza. Il bello è proprio quello: parto e torno quando mi pare.
Da sempre ho un sogno: andare in stazione, all'aeroporto e salire sul primo treno, volo verso la destinazione che mi ispira in quel momento.
Mi pento di non averlo fatto in passato. Ora è tutto più complicato.
In verità una minima esperienza in questo senso l'ho fatta quasi 20 anni fa. Ero all'estero per studio e il we partivo dalla mia casa per passare due giorni via: il Reno, Berlino, Amsterdam, Colonia. La domenica sera rientravo e ritrovavo gli amici che mi davano già per dispersa a cui raccontavo il mio viaggio.
Ho speso tutti i miei risparmi in quei due mesi di we ma è stato straordinario.

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